giovedì 4 dicembre 2014

ALL I CAN

"I think I've really found something that suits my approach and personality. The whole time you're fully there, focused and in the moment. It's beautiful."

JP AUCLAIR, 1977-2014
Ho visto Jean-Philippe Auclair in azione solo nei video. I freestyler sono gente che non trovi per strada e nemmeno sulle pareti normali. Una volta, a Bormio, ne ho conosciuto uno di 20 anni che aveva perso un rene e la milza, eppure ci rideva sopra e continuava a fare salti mortali all'indietro, due o tre volte in un salto solo.

JP Auclair mi ha fatto comprare un film su Itunes. Non ho resistito quando qualcuno, forse ancora ai tempi in cui ero iscritto su Facebook, aveva condiviso una parte del celebre "All I can", in cui JP, al ritmo intrigante di "dance Yrself clean", degli LCD Soundsystem, scendeva a rottadicollo nella neve sfatta e scarsa di una cittadina americana. I suoi Armada sull'asfalto bagnato facevano scintille e lui saltava, tra i panni stesi delle case, intraversando le lame su ringhiere e scale.


Chissà perché mi è piaciuto così tanto quel video. Forse per via della musica, forse per l'atmosfera quasi archeologica della città o per la neve appenninica: forse perché alla fine JP era quello che tutti noi avremmo voluto essere. Da piccolo, quando la domenica non mi bastava e avevo ancora voglia di scendere, immaginavo discese come quella, e alla fine di addormentavo guardando la giacca appesa ad asciugare vicino al caminetto, mentre la mamma sistemava le cose con calma.
JP è morto sotto una valanga, in Cile, mentre insieme a Andreas Fransson faceva l'unica cosa che amava fare: sciare. E non è poco.



1 commento:

Dì pure quello che vuoi. Pensa, quello che vuoi. Solo, non essere offensivo...