"l'è brev Lorenzo, l'è brev qual burdèl..."
Sergio Biserni, parlando di me
Giordano e Sergio, insieme |
Sergio
è il babbo di Giordano e dico babbo,
perché in quello spicchio di Rumâgna
tuschèna che dal Muraglione scende veloce fino a Premaicur, nessuno chiama papà il genitore.
Non
ci sono papà o papi vari: c’è solo il babbo.
Persino
a recitare il Padre Nostro i romagnoli dicono Nostar Babb, dimostrando nella preghiera assai più coraggio dei
fiorentini.
Il
babbo di Giordano, Sergio, ha deciso così.
Forse
si era rotto del sondino, delle flebo e di quella casa di cura accogliente e a
suo modo pure bella, della bassa forlivese dove, dalle finestre sigillate
d’aria condizionata, poteva ormai solo vedere le alture della valle del Rabbi: dove
era nato, dove era cresciuto e dove si era innamorato di una burdèla toscana di San Godenzo con cui
aveva messo al mondo tre figli, tra cui il mio amico Giordano. Dove tornerà,
finalmente.
El Proletér era cresciuto mentre le
fanfare del fascio, che lì suonavano davvero forte per via della vicinanza a
Predappio, inneggiavano a un sistema che non gli era mai piaciuto, per come era
semplicemente ingiusto e pur senza diventare ultrà aveva deciso con fermezza da
che parte stare.
La
stoffa del duro ce l’aveva, come buona parte dei romagnoli, e come loro amava
dire ciò che pensava. Lo faceva con gli occhi, guardandoti dentro fino al più
recondito pensiero, stanandoti senza usarti violenza ma, semplicemente,
facendolo: davanti a un piatto di tortelli nella sua Premilcuore, o
sorseggiando una Moretti nel suo appartamento del centro.
Che sicuramente
non gli piaceva, perché a uno di montagna la città non può piacere, non c’è
nulla da fare.
Infatti,
davanti al piatto di tortelli alla trattoria La Rocchetta, nella sua
Premilcuore, Sergio era decisamente più allegro e si poteva discutere con lui
fino allo sfinimento.
Duri,
testoni e caparbi fino all’esaurimento, i Biserni.
Giordano
lo dimostra ogni giorno, battendosi senza tregua ma anche senza secondi fini,
perché uno scranno da onorevole non lo vuole. Lui vuole solo che la vita abbia
la meglio, sulla strada.
Sergio
lo ha dimostrato finché ha avuto fiato in corpo, dimostrando scarso spirito di
collaborazione con sorella morte, resistendole oltre ogni immaginazione.
Un po’ per amore della vita, un po’ – ne sono
sicuro – per una questione di principio.
Principio
in nome del quale scuoteva la testa ogni volta che leggeva il giornale,
commentando in romagnolo stretto che così non
si poteva andare avanti.
Che
scorza, el proletèr.
Ora
Sergio è andato avanti davvero, lasciandoci tutti semplicemente soli.
Lasciando
soli i Biserni e perfino chi Biserni non è, come Luca, che lo ha accudito con i
suoi figli, come se fosse stato anche babbo suo.
Lasciando
solo Giordano, che ogni giorno ha continuato a parlargli della sua lotta, delle
sconfitte e delle vittorie, delle delusioni e delle soddisfazioni.
Come
solo un figlio e un babbo sanno fare.
Perciò,
da figlio che conosce il dolore della perdita e da amico di babbo e figlio, non
mi resta che piangere il primo e abbracciare il secondo, con tutta la forza che
ho.
A
Sergio, posso soltanto dire che prima o poi “a s' atruvén”.
Prima
o poi ci ritroviamo tutti.
ciao Lorenzo, un piacere (al solito) per me rimetter il naso nel tuo blog, dopo tanto..
RispondiEliminaal solito sei capace di commuovere, di accarezzar i fatti e le persone di cui parli col soffio leggero di un sospiro, di una carezza malinconica di congedo..
finisce che certi amici tuoi, mancano anche a noi..
e manca sopratutto l'averli conosciuti.. "che ora non è più possibile".
grazie e buona scrittura sempre..
Ciao Lore, un Abbraccio, un grande ABBRACCIO a Giordano, leggendoti mi hai fatto fare volontariamente una preghiera per Sergio. Ciao
RispondiEliminaUna persona eccezionale non poteva che avere un padre eccezionale. Non conoscevo il babbo di Giordano ma sono certo che fosse una grande persona. Sentite condoglianze a Giordano
RispondiEliminaVincenzo Borgomeo
Uso questo blog per fare le condoglianze all'Amico Giordano.
RispondiEliminaConosco bene il dolore per la perdita del BABBO!
Giordano avrà sicurmente modo di leggere questi semplici messaggi.
Carissimo AMICO, ti sono immesnsamente vicino.
Daniele Ceccherini
Bella questa tua adozione del linguaggio Alpino: "andare avanti".
RispondiEliminaE loro, gli Alpini, non potevano trovare espressione migliore.
Un abbraccio