Letterina a Leo

"Spesso s'incontra il proprio destino nella via che s'era presa per evitarlo."

Jean de La Fontaine, Favole, 1668/79

Ciao Leo,

sbattere fa male, e io lo so bene. So bene che quando vedi un'auto che ti viene addosso tutta la vita ti passa davanti. In una frazione di secondo vedi i bambini, vedi tua moglie, il babbo la mamma. Li vedi e pensi che faccia faranno quando qualcuno li chiamerà per dire loro che è successo ancora una volta.

E tu stai lì. Esci dal nero e respiri tutta l'aria che puoi, cerchi di riprendere fiato ma anche la cosa più semplice che fai per restare vivo, respirare, è dolore allo stato puro.

Senti il caldo che scende sulla faccia e che contrasta col freddo delle mani e dei piedi. Senti le sirene che arrivano e le voci concitate di chi ti soccorre e vedi nelle loro facce che ti sei fatto male ancora una volta. Ancora una volta non è colpa tua, ancora una volta uno si sveglia e tutto quello che fa prima di scontrarsi con te sulla strada è un percorso cronometrato, sincronizzato coi tuoi gesti e coi tuoi movimenti. Sarebbe bastato andare un pelo più forte, o un pelo più piano, un semaforo un pochino più rosso o uno un pochino più verde e nulla sarebbe successo.

Avevamo parlato di un paio di giorni via, in Abruzzo, in Corsica, in Sardegna. Ovunque, ma in moto, per un pugno di ore tutte per noi.

Ok, ora non pensiamoci troppo, però.

Ora pensa a guarire e poi si vedrà.

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