ti scrivo dal mio buen ritiro di Castiglione della pescaia, dopo aver letto il tuo saluto all'Amico scomparso. Prima non ne avevo avuto la forza, il coraggio: la sua faccia serena sulla copertina me lo ha impedito.
Tutto inizia martedì pomeriggio...
Lorenzo: "Oscar, che si fa?"
Oscar: "si va..."
Faccio in quattro e quattrotto i biglietti del traghetto e mercoledì pomeriggio mi avvio verso Olbia.
Sento di non essere solo anche se sento nel casco solo il bofonchiare della mia mukka. L'indomani sbarco a Livorno e inizio a trottare verso casa: Firenze.
Non mi importa del freddo pungente mattutino, penso solo ad arrivare al rendez-vous con Lorenzo; come sempre fanno gli uomini in blu.
L'appuntamento è nella nostra caserma di Firenze Nord. La città mi accoglie, come solo in un giorno del genere poteva essere, ricoperta di una nebbia surreale, quasi tetra.
Alle otto e mezzo arrivo in caserma, ma Lore è un po' in ritardo, ha fatto la notte.
E' stanco ma determinato come me ad andare.
Ci salutiamo rapidi, colazione, e che si fa, il Mandrioli?
Ok.... pieno e gas.
Iniziamo a salire per la Consuma, ma quelle strade che normalmente mi mancano, oggi sono una fatica. Arrivati al passo alzo la mentoniera: è il segnale, Lore capisce che oggi non ho voglia di correre ed inizia a trottare anche lui.
Scollinando ci accoglie la torre del Castello dei conti Guidi, avvolto da un nebbione stile Transilvania. Non è giornata. Caffè veloce ed entrambi manifestiamo uno strano mal di pancia... è il magone.
Saliamo poi sulle foreste casentinesi e scendiamo a Bagno di Romagna.
Ci siamo quasi.
I colori autunnali del parco mi fanno pensare una cosa: Marco era la primavera inoltrata, fatta colori e giornate lunghe e se n'è andato in autunno.... pazzesco.
Lorenzo: "Oscar, che si fa?"
Oscar: "si va..."
Faccio in quattro e quattrotto i biglietti del traghetto e mercoledì pomeriggio mi avvio verso Olbia.
Sento di non essere solo anche se sento nel casco solo il bofonchiare della mia mukka. L'indomani sbarco a Livorno e inizio a trottare verso casa: Firenze.
Non mi importa del freddo pungente mattutino, penso solo ad arrivare al rendez-vous con Lorenzo; come sempre fanno gli uomini in blu.
L'appuntamento è nella nostra caserma di Firenze Nord. La città mi accoglie, come solo in un giorno del genere poteva essere, ricoperta di una nebbia surreale, quasi tetra.
Alle otto e mezzo arrivo in caserma, ma Lore è un po' in ritardo, ha fatto la notte.
E' stanco ma determinato come me ad andare.
Ci salutiamo rapidi, colazione, e che si fa, il Mandrioli?
Ok.... pieno e gas.
Iniziamo a salire per la Consuma, ma quelle strade che normalmente mi mancano, oggi sono una fatica. Arrivati al passo alzo la mentoniera: è il segnale, Lore capisce che oggi non ho voglia di correre ed inizia a trottare anche lui.
In mezzo, tra le nuvole, c'è la torre del castello di Poppi... |
Saliamo poi sulle foreste casentinesi e scendiamo a Bagno di Romagna.
Ci siamo quasi.
I colori autunnali del parco mi fanno pensare una cosa: Marco era la primavera inoltrata, fatta colori e giornate lunghe e se n'è andato in autunno.... pazzesco.
Siamo quasi al bivio per Coriano, è mezzogiorno, mancano solo 7 o 8 chilometri...
A 'sto giro il mal di pancia aumenta di brutto.
Parcheggiamo le moto e a piedi raggiungiamo la piazza della chiesa... arriva il momento del funerale. Partecipiamo silenziosi. E' incredibile. Per noi era doveroso esserci.
Finita la cerimonia via di nuovo in sella, solo il suono del boxer e tanti pensieri per la testa.
Per rientrare saliamo su per la Faentina direzione colla, arriviamo a Borgo San Lorenzo quasi alle sette e qui le nostre strade si dividono.
Io proseguo per la Faentina mentre lorenzo passa per Barberino e le Croci di Calenzano. Viaggiamo soli, nella notte, ma sappiamo di non esserlo: assieme al nostro santo protettore, l'Arcangelo Michele che ci protegge durante il nostro lavoro, ora abbiamo anche un Angelo su due ruote, che dà gas e sgomita nel cielo per noi, durante le nostre scorribande motociclistiche.
Addio Fratellino
Un saluto, op
Copyright © Lorenzo Borselli tutti i diritti riservati
A 'sto giro il mal di pancia aumenta di brutto.
Parcheggiamo le moto e a piedi raggiungiamo la piazza della chiesa... arriva il momento del funerale. Partecipiamo silenziosi. E' incredibile. Per noi era doveroso esserci.
Finita la cerimonia via di nuovo in sella, solo il suono del boxer e tanti pensieri per la testa.
Per rientrare saliamo su per la Faentina direzione colla, arriviamo a Borgo San Lorenzo quasi alle sette e qui le nostre strade si dividono.
Io proseguo per la Faentina mentre lorenzo passa per Barberino e le Croci di Calenzano. Viaggiamo soli, nella notte, ma sappiamo di non esserlo: assieme al nostro santo protettore, l'Arcangelo Michele che ci protegge durante il nostro lavoro, ora abbiamo anche un Angelo su due ruote, che dà gas e sgomita nel cielo per noi, durante le nostre scorribande motociclistiche.
Addio Fratellino
Un saluto, op
Copyright © Lorenzo Borselli tutti i diritti riservati
ancora una volta mi devo ripetere, pensando al Sic: gli angeli ci sono.. arrivano, ripartono e comunque, rispetto a chiunque di noi che sa arrivare e ripartire, loro restano!
RispondiEliminaguardando qualche giorno fa il cielo in un mattino presto, tinto di un incredibile rosso tramonto, mi è venuto spontaneo pensare: ecco il Sic è già arrivato lassù a far casino, confondendo tutto e divertendo tutti...
Testo spettacolo! Bravo!
RispondiEliminaMerito di Oscar Pitzolu...
RispondiEliminaGrande!
RispondiEliminaMagnifico, cme sempre!
RispondiEliminaComplimenti ad entrambi. Scritture che toccano gente come noi.
RispondiEliminaque grandes son mis hermanos italianos Oscar y Lorenzo.que suerte la mia de tener dos hermanos como vosotros.os echo de menos y tengo ganas de veros pronto.un abrazo de vuestro hermano julian pinguino!
RispondiEliminaGrazie ad Oscar per i suoi insegnamenti...grazie di cuore maestro e grazie soprattutto per la descrizione di un "momento"...ciao sic...se potessi riavere i capelli li vorrei come i tuoi..folli ed indomabili!!...mig
RispondiEliminaLovedd reading this thanks
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