La moto è sotto la finestra della mia cameretta, parcheggiata all'ombra scheletrica dei tigli di piazza. Senza foglie, perché è dal pomeriggio che tira una tramontana da paura. Sono stato dietro questo vetro per milioni di volte e quasi sempre per sognare.
D'inverno, quando ero bambino e i rami erano potati, trascorrevo ore a esplorare ogni singolo millimetro della Calvana, per capire se la neve caduta la notte sarebbe durata o se invece si sarebbe sciolta sotto i colpi dello Scirocco guastafeste, che da questa parte dell'Appennino arriva puntuale a squagliare i sogni bianchi dei bambini dopo ogni nevicata.
La moto è sotto, sporca, vissuta.
Quando, trent'anni fa, passavano le rombanti due tempi io correvo e sbattevo sempre le mani sui vetri, ma quando arrivavo avevano già svoltato l'angolo e potevo solo sentire che i misteriosi centauri riaprivano manetta verso nord, facendo bestemmiare, lo immaginavo, i vecchi del Donnini che giocavano a tressette ai tavoli del bar del Pucci.
Scopro così, tornando bambino dietro i vetri della mia cameretta, oggi divenuta un incasinatissimo mettitutto, che incollato a quella finestra ho viaggiato tantissimo. Ho sognato, ho anticipato la mia vita. Scopro che era proprio così che la volevo e la rivelazione successiva è capire che sono un uomo fortunato.
La sveglia è la zia, alle otto e mezzo passate. Tira l'angolo del piumone e mi ricorda che alle nove in punto dovrei essere a Firenze Sud, per l'appuntamento con Pierluigi.
Oggi torno a Coriano.
Mi fiondo sotto la doccia e salto la colazione, metto gli stivali, sistemo la giacca e tiro fuori il casco del Sic dalla sua preziosa sacca, che ormai mi tiene compagnia sulla sedia accanto al letto.
Copro la distanza di un parsec che mi separa da Firenze Sud in una manciata di secondi e quando esco dal casello e vedo Giggi in posizione non posso fare a meno di impennare, ma solo un pochino, di seconda marcia. Sarà il casco?
Il bello di Giggi è che dopo aver aspettato 8 anni per comprare la moto, nel giro di sei mesi è passato da un giesse a un Adv... roba da pazzi! Al Muraglione scopro che non intende fermarsi. Cazzo, ho creato un mostro...
Non so perché ho deciso di tornare al paese di Marco. So che se avessi tenuto fede al mio impegno di andarci venerdì, cioè l'11 novembre, saremmo stati almeno una decina. Aver rimandato non è stata una buona idea, ma ormai cosa potevo fare? Pierluigi c'è...
La corsa fino alle alture di Rimini è rapida e proprio all'ora di pranzo entriamo a Coriano. C'è un'aria strana, di lutto composto.
Valentino Rossi, quando ha lasciato un messaggio sul libro delle partecipazioni ai funerali del campione #58 ha scritto: Cazzo, mi manchi!
E' vero, si avverte che il Sic manca, eppure c'è.
La piazza della chiesa di Santa Maria Assunta è ancora ferma al giorno della cerimonia. Chi passa parla piano e le moto, tantissime, sfilano come se andassero a vela, come se avessero il motore spento.
Conosciamo Valter, un biker veneto, arrivato in macchina. Non è curiosità: è partecipazione. Valter ci scatta la foto, dopo aver pazientemente atteso che il sottoscritto (cretino) cercasse ovunque le chiavi del motore che, ovviamente, erano appese al collo (del cretino).
Il premio di tanta pazienza avrebbe dovuto essere un caffè offerto a Valter e alla ragazza, con i quali abbiamo diviso una rapida e reciproca conoscenza dalla Gisella, specialista della piadina romagnola. Ma non ci prendiamo e mentre cerchiamo un bar, la coppia svanisce...
La mia amica Barbara, sul suo blog scrive:
Lascio il suo pensiero e ci prepariamo a ripartire.
Intanto il cielo si è rabbuiato e, vi giuro, comincia a far freddo. E infatti passiamo per la montagna...
Aggiriamo il monte Carpegna e valichiamo il passo della Cantoniera, assistendo allo struggente definitivo passaggio dell'autunno...
Per poco non ci lascio la pelle, sull'asfalto di Pennabilli: prima l'anteriore, poi il posteriore. Effetto del casco?
...ed ecco amici sportivi che Borselli ha preso un certo margine di vantaggio sui propri inseguitori che ora non si vedono più... Guardate che precisione nell'inserimento in curva, guardate che coraggio e... ACCIDENTI AMICI SPORTIVI... Borselli è in piedi per miracolo!!!
Mi fermo subito dopo e cerco il virgolone nero che ho lasciato a terra ma non lo trovo. Cazzo che paura.
Il sole torna a scaldare l'asfalto, ma al Monte Fumaiolo ci sono due gradi e mezzo: praticamente un freddo porco. Giggi prova a scaldarsi facendo ginnastica...
Epilogo.
Vasco direbbe: voglio trovare un senso a questa voglia, anche se questa voglia un senso non ce l’ha...
Credo sia vero. Un senso non c'è nel trovarsi, partire, girovagare tra pendici dimenticate e assurdi confini amministrativi. La vera linea di confine è oltre l'orizzonte ma io non ci arrivo mai. Si sposta sempre un po' più in là e quando a sera arrivo da qualche parte la distanza sembra essere rimasta immutata.
Scopro così, tornando bambino dietro i vetri della mia cameretta, oggi divenuta un incasinatissimo mettitutto, che incollato a quella finestra ho viaggiato tantissimo. Ho sognato, ho anticipato la mia vita. Scopro che era proprio così che la volevo e la rivelazione successiva è capire che sono un uomo fortunato.
La sveglia è la zia, alle otto e mezzo passate. Tira l'angolo del piumone e mi ricorda che alle nove in punto dovrei essere a Firenze Sud, per l'appuntamento con Pierluigi.
Oggi torno a Coriano.
Mi fiondo sotto la doccia e salto la colazione, metto gli stivali, sistemo la giacca e tiro fuori il casco del Sic dalla sua preziosa sacca, che ormai mi tiene compagnia sulla sedia accanto al letto.
Copro la distanza di un parsec che mi separa da Firenze Sud in una manciata di secondi e quando esco dal casello e vedo Giggi in posizione non posso fare a meno di impennare, ma solo un pochino, di seconda marcia. Sarà il casco?
Il bello di Giggi è che dopo aver aspettato 8 anni per comprare la moto, nel giro di sei mesi è passato da un giesse a un Adv... roba da pazzi! Al Muraglione scopro che non intende fermarsi. Cazzo, ho creato un mostro...
Passo del Muraglione, 12 novembre 2011 |
La corsa fino alle alture di Rimini è rapida e proprio all'ora di pranzo entriamo a Coriano. C'è un'aria strana, di lutto composto.
Valentino Rossi, quando ha lasciato un messaggio sul libro delle partecipazioni ai funerali del campione #58 ha scritto: Cazzo, mi manchi!
E' vero, si avverte che il Sic manca, eppure c'è.
Il Sic c'è (foto Valter) |
Conosciamo Valter, un biker veneto, arrivato in macchina. Non è curiosità: è partecipazione. Valter ci scatta la foto, dopo aver pazientemente atteso che il sottoscritto (cretino) cercasse ovunque le chiavi del motore che, ovviamente, erano appese al collo (del cretino).
Il premio di tanta pazienza avrebbe dovuto essere un caffè offerto a Valter e alla ragazza, con i quali abbiamo diviso una rapida e reciproca conoscenza dalla Gisella, specialista della piadina romagnola. Ma non ci prendiamo e mentre cerchiamo un bar, la coppia svanisce...
La mia amica Barbara, sul suo blog scrive:
Sic più veloce di qualsiasi
moto,
più alto di qualsiasi montagna,
adesso ti immagino in punta di cielo a
far festa alla Vita,
in un girotondo di angeli, dal tuo stesso bel sorriso...
in un girotondo di angeli, dal tuo stesso bel sorriso...
Lascio il suo pensiero e ci prepariamo a ripartire.
Intanto il cielo si è rabbuiato e, vi giuro, comincia a far freddo. E infatti passiamo per la montagna...
Aggiriamo il monte Carpegna e valichiamo il passo della Cantoniera, assistendo allo struggente definitivo passaggio dell'autunno...
Per poco non ci lascio la pelle, sull'asfalto di Pennabilli: prima l'anteriore, poi il posteriore. Effetto del casco?
...ed ecco amici sportivi che Borselli ha preso un certo margine di vantaggio sui propri inseguitori che ora non si vedono più... Guardate che precisione nell'inserimento in curva, guardate che coraggio e... ACCIDENTI AMICI SPORTIVI... Borselli è in piedi per miracolo!!!
Mi fermo subito dopo e cerco il virgolone nero che ho lasciato a terra ma non lo trovo. Cazzo che paura.
Il sole torna a scaldare l'asfalto, ma al Monte Fumaiolo ci sono due gradi e mezzo: praticamente un freddo porco. Giggi prova a scaldarsi facendo ginnastica...
Epilogo.
Vasco direbbe: voglio trovare un senso a questa voglia, anche se questa voglia un senso non ce l’ha...
Credo sia vero. Un senso non c'è nel trovarsi, partire, girovagare tra pendici dimenticate e assurdi confini amministrativi. La vera linea di confine è oltre l'orizzonte ma io non ci arrivo mai. Si sposta sempre un po' più in là e quando a sera arrivo da qualche parte la distanza sembra essere rimasta immutata.
Sai che cosa penso? Che se non ha un senso, domani arriverà... Domani arriverà lo stesso...
Al Verghereto Pierluigi mi saluta. Ci abbracciamo, come fanno i fratelli che si salutano e ci diamo un appuntamento, immaginario, finto, ma che serve a darci l'illusione che le nostre traiettorie torneranno a incrociarsi coi nostri sguardi. L'inverno sta arrivando e dovremo impastoiare le mukke al caldo. Non che il freddo dia loro noia, ma... volete mettere lo spettacolo di una bella giornata di sole? Ora, invece, il primo vento gelido sferza la faccia. Senti che bel vento, non basta mai il tempo... Domani un altro giorno arriverà...
Diobo', che bella canzone...
Copyright © Lorenzo Borselli tutti i diritti riservati
GRANDE LORENZO...
RispondiEliminadiobò Lore... esser lì con le mie due righe dal Sic e grazie al tuo averci pensato, senza che ti chiedessi niente, mi fa davvero contentacontenta.
RispondiEliminaEsser già lì, prima di saperlo. è una sensazione strana.
mi sembra di essergli stata presentata, in una dimensione che sfugge al senso..
ma che ci importa del senso!
domani arriva, arriverà lo stesso: è questo l'orizzonte che si sposta, che ci sposta ogni giorno un metro più in là...
grazie... e stai attento a governar la tua mukka sulla strada, diobò!!! :)
C'è stato un po' da discutere con la mukka... ma ho tenuto botta. Ah: da Warhol puoi andarci da sola... altra destinazione...
RispondiEliminaLorenzo scusa se ti scrivo ma voglio sapere che lavoro fai perchè io non ho più notizie di te.
RispondiEliminacm mai? ma quel che conta e che tu sia contento lo stesso!!
RispondiEliminaLo sai... La Valle d'Aosta è un luogo ambito... vabbé...
RispondiEliminae' proprio vero:
RispondiEliminaCazzo, ho creato un mostro...
Paolo Jkt
In che senso? Povero Giggi!
RispondiEliminaEh si...
RispondiEliminametti le catene!!!!!!!!!!!!!!!!!!...preparati lore
RispondiElimina