Foto di Panios Taliadoros |
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Sbatacchiò forte la testa contro il tirante della tendina, così forte che pensò di essere stato colpito da qualche brigante che lo stava derubando. Avere l'abitudine di dormire nel sacco a pelo insaccato come una salsiccia non l'aiutò e pensò, anzi, che un complice del bandito lo tenesse fermo. Fortuna che una luce grigia filtrava e non appena le palpebre ebbero la meglio sulla cispa gli fu chiaro che nel suo igloo di tela non si era infilato proprio nessuno, eccezion fatta per un cazzo di grillo canterino che gli aveva scartavetrato le parti molli prima di finire catturato nel bicchiere del thermos.
Sbatacchiò forte la testa contro il tirante della tendina, così forte che pensò di essere stato colpito da qualche brigante che lo stava derubando. Avere l'abitudine di dormire nel sacco a pelo insaccato come una salsiccia non l'aiutò e pensò, anzi, che un complice del bandito lo tenesse fermo. Fortuna che una luce grigia filtrava e non appena le palpebre ebbero la meglio sulla cispa gli fu chiaro che nel suo igloo di tela non si era infilato proprio nessuno, eccezion fatta per un cazzo di grillo canterino che gli aveva scartavetrato le parti molli prima di finire catturato nel bicchiere del thermos.
Vuoto, così come vuota era ormai la bomboletta di
gas per il fornellino. Non aveva mai fatto campeggio libero, prima. Aveva dormito tante
volte all’aria aperta, questo si, e una volta, addirittura, scese dalla vecchia
Honda XLV e si adagiò su un letto di foglie proprio ai bordi della strada. Lo svegliò,
quella volta accadde davvero, la punta dello scarpone di un francese che
abitava oltre il cancello davanti al quale, un po’ per il sonno un po’ complice
un petit verre di troppo, aveva
deciso di accamparsi così sconsideratamente.
Tirò fuori la mano destra dal sacco e con l'indice acchiappò la pallina secca
poi col pollice l'appallottolò per spararla lontano con un tiro teso che colpì la volta della tenda.
Tolse la cispa prima dall’occhio destro e poi da quello sinistro, ma avete capito cos’è la cispa?
No? È quel secreto della congiuntiva che si raggruma
ai lati delle palpebre, durante il sonno. Nel naso sarebbero caccole e in altre
parti d’Italia chiamano così anche la cispa…
Mi chiedo come si faccia a chiamare caccola
qualcosa che si genera nell’occhio. A Roma dicono scazzetto, ma…
Ok, è un racconto di moto, non siamo sul National
Geographic.
Il rumore della lampo di una tenda dall’interno ha
sempre un che di magico. Quando la chiudi, in genere fuori è buio e anche se sai che non è una serratura
vera, perché chiunque potrebbe arrivare ed entrare (anche gli animali), ti senti comunque sicuro.
È però l’avventura della notte fuori, credo, a
fare la differenza…
Gas tirò su la lampo e poi uscì. Si
stiracchio e guardò il cielo, cercando di capire cosa lo avrebbe atteso. Il
buio che era sopraggiunto prima di fermarsi lo aveva disorientato e dava per
certo di dover percorrere un lungo tratto indietro.
Qualcuno gli aveva detto che no, indietro no, non si torna indietro nemmeno per prendere la rincorsa.
Ma perché? Perché? Quante strade, pensò, aveva
fatto che portano solo a un cazzo di posto, e il semplice fatto di percorrerle si era rivelato un'avventura straordinaria?
Che c’è di male a fermarsi?
Quanti panorami si sarebbe perso, aveva
rimuginato nel casco ormai puzzolente di sudore, se avesse scartato una pista solo
perché il tracciato sarebbe morto qualche chilometro più in là?
E poi c’è il viaggio di ritorno, che è diverso da
quello dell’andata, perché si vedono le cose da un punto di vista diverso, e il
quadro alla fine è più completo.
Forse, pensò, andare solo in un verso è come sognare. Non sai da dove sei partito, non sai dove vai... puoi solo intuirlo, per via del momento, e anche i colori si ribaltano ma nonostante tutto sembra tutto normale...
BMW R1200GS Adventure by Mrspockofvulcan |
Si avvicinò alla bestia e girò il contatto nel
quadro. La spia del check si avviò con forza e comprese che il motore era dalla
sua parte. Sarebbe partito al primo colpo ma preferì lasciarsi quel piacere al
momento della partenza vera e propria, limitandosi a controllare che il
cavalletto non fosse scivolato sul pietrisco, o affondato, e che le gomme
fossero ancora integre.
Indossò gli stivali e cercò un sasso su cui
sedersi per allacciarseli con maggior facilità e fu allora che vide.
La strada non era finita a ridosso della montagna: continuava.
Non un cartello, non una fottuta traccia di
vernice.
Poteva andare avanti, se voleva, ma dove sarebbe arrivato non glielo
avrebbe spiegato nessuno.
Nemmeno il GPS: tornate indietro quando volete…
D’istinto cacciò la mano nella tasca dei
pantaloni e ravanò alla ricerca del tabacco e delle cartine, ignaro, per un
attimo, che dall’ultima volta in cui si era rollato una paglia erano passati
svariati anni e quella busta che cercava era stata vista per l’ultima volta in
un cestino di rifiuti a Barga, dove un anestesista in pensione gli aveva
perforato le orecchie per fargli perdere quel vizio di merda.
Aveva smesso subito dopo, ma ora avrebbe
ricominciato volentieri, se solo avesse avuto un pizzico di drum e una
cartina...
Copyright © Lorenzo Borselli tutti i diritti riservati
...e infilò i tornanti uno dopo l'altro, macinando chilometri su chilometri, senza fermarsi finché non vide un'insegna bianca "T".
RispondiEliminaTi leggo ed è un buon buongiorno e mentre leggo mi vien in mente una frase di un dolce poeta di "no..artri": generazione di fiori vivi a bordo strada, a volte polverosi e un pò smenci :) ma con una profonda e toccante urgenza di esprimersi :)
RispondiEliminabarbara
"E impàri che c'è felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia"
ah... è di FABIO VOLO la frase!!!
RispondiEliminaBarbara
@Francesca: avrei in mente un finale felice!
RispondiElimina@Barbara: il motore che non parte è il mio incubo!
....andare solo in un verso è come sognare. Non sai da dove sei partito, non sai dove vai... puoi solo intuirlo, per via del momento, e anche i colori si ribaltano ma nonostante tutto sembra tutto normale...STUPENDA!!
RispondiEliminaUna sigaretta dopo anni che non fumi è più che felice! ;)
RispondiElimina(scherzo, bravo che hai smesso)
Ho troppa paura di ricominciare... Resta un sogno...
RispondiEliminaMolto bello. Però a riga 24, prima del punto, togli "fuori" che non serve.
RispondiEliminaE scusa se sono una rompica.....
SF
Vero... Grazie neh!
RispondiEliminaora che lavoro in un soccorso stradale, se nn parte il motore... !!! ;)
RispondiEliminabarbara
Ahahah!
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